DANIEL TARNOPOLSKY
Betina sin aparecer. La storia intima del caso Tarnopolsky
Qudulibri, Bologna 2018
Ne parlano con l'Autore, Rodrigo Diaz, direttore artistico del Festival del cinema latino americano di Trieste, e rav Ariel Haddad, coordinatore del Museo "Carlo e Vera Wagner".
I Tarnopolsky erano originari della Russia, da cui erano emigrati in Argentina per sfuggire alle violenze antiebraiche del regime zarista. Nel 1976, Daniel aveva solo 18 anni quando i militari irruppero nella sua casa a Buenos Aires e portarono via i genitori. Poi sequestrarono sua sorella di 15 anni e sua cognata. Suo fratello Sergio stava facendo il servizio militare nella ESMA e non riapparve più. In una notte, quella del 15 luglio 1976, Daniel Tarnopolsky perse tutta la sua famiglia e si ritrovò solo. Riuscì a scampare all'appuntamento con la morte solo perché non era in casa.
In questo libro egli affianca alla sua voce, e a quella della nonna, custode della tradizione ebraica famigliare, la voce poetica di sua sorella Betina, in un'ossessiva e commovente ricerca di colei che immagina in un limbo di oblio, non morta ma uccisa nell'animo dal suo torturatore.
Oltre ai parenti e agli amici verrà sostenuto da una solida fiducia nella religiosità, attraverso lo studio dell’ebraismo, della musica e del canto che lo porteranno a specializzarsi in psicomotricità e musicoterapia e a diventare chazan.
Nel 2004 la sua battaglia processuale lo condusse a una vittoria senza precedenti nei confronti dell’ammiraglio Massera, con la conseguente donazione di quanto ottenuto per risarcimento alle Abuelas de Plaza de Mayo.
Non è solo la storia di un esilio strenuo, prima in Cile, poi in Israele e in Francia, fino al ‘desesilio’ in Argentina, quanto una narrazione che apre nuovi confini alla ricerca di memoria, verità e giustizia, contrapponendosi ai temi dell’attuale negazionismo dilagante, attraverso un racconto puntuale di ciò che è stato. Una narrazione avvincente che ti prende e non ti lascia andare neanche dopo il finale. Arricchito dalle numerose fotografie dall’archivio dell’autore, il libro è impreziosito in copertina e all’interno dalle immagini di Angela Pryor.